Domenica 30 aprile 2017, Piazza San Pietro. “Come è accaduto in questi centocinquanta anni, sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, - mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola!” Con queste parole Papa Francesco, in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dalla fondazione dell’Azione Cattolica, aveva sottolineato, ancora una volta e con forza, l’importanza per i cristiani dell’impegno politico.

Politica che già Papa Paolo VI aveva affermato essere “la più alta forma di Carità”. Un impegno che riguarda ognuno: “Tutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità politica; essi devono essere d’esempio sviluppando in se stessi il senso, la responsabilità, e la dedizione al bene comune…” (Gaudium et spes n. 75). Un impegno che, dunque, non è nuovo ma che richiede sempre maggiore responsabilità in un periodo in cui cresce la disaffezione per la politica fino a sfociare nel disprezzo nei confronti delle istituzioni.

Lo stesso impegno a cui è chiamato un aderente di lunga data all’Azione Cattolica della diocesi di Albano: Omar Ruberti. Ricoprirà, infatti, un incarico in prima linea nella sua città, Aprilia: farà parte del nuovo Consiglio comunale. Un impegno concreto che questa volta prende le forme del servizio istituzionale.

D’altronde la passione e la dedizione per la Politica sono state delle vere e proprie compagne per buona parte della vita di Omar, a partire da quando, da studente e in Azione Cattolica, ha deciso di impegnarsi attivamente nella propria scuola come rappresentante degli studenti, segretario del MSAC della diocesi di Albano e delegato al MIUR. E se il punto di partenza è l’“I Care” di don Milani, e se l’approccio alla politica è lo stesso suggerito in “Lettera ad una professoressa”, «il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.», ci sono tutti gli ingredienti per aspettarsi ottimi risultati.

L’associazione tutta, non può che augurare il meglio ad Omar e alla comunità apriliana per questo nuovo inizio di percorso: passione, dedizione, cura e senso di giustizia non manchino mai.

Il miglior augurio che si possa fare è quello di tenere fede alle radici della sua responsabilità e alle parole da lui stesso espresse nella sua pagina Facebook: “A guidarmi in questa scelta di impegno, le parole che Aldo Moro pronunciò più di 40 anni fa e che ancora oggi risuonano forti nella mia coscienza: “Nessuna persona ai margini, nessuna persona esclusa dalla vitalità e dal valore della vita sociale. Nessuna zona d'ombra, niente che sia morto, niente che sia fuori dalla linfa vitale della società”.”

Tommaso Gavi