Nella ricorrenza del 35° anniversario dalla sua morte, commemoriamo il ricordo del Servo di Dio Zaccaria Negroni, «uomo configurato, conformato a Cristo». Non solo come uomo tra gli uomini, ma come “immagine” di Cristo che rileva l’uomo all’uomo comunicando la sua vita divina e lo manda tra gli altri uomini a testimoniare». Il 1° ottobre del 1980 nasceva al cielo pronunciando come ultime parole l’invocazione alla Madonna: “Mater mea, fiducia mea!”

Una vita piena e impegnata la sua, sempre per l’altro.

È uno dei “ragazzi del ’99”, a Torino nel ’17 per il rapido corso allievi ufficiali che lo porterà al fronte come Ufficiale del Genio, vi sono testimonianze di qualcuno dei suoi soldati che gli scriveva o andava a trovarlo per ricordare il clima di coesione che aveva creato nel suo plotone, proprio in quel 1917 che è l’anno di Caporetto, delle grandi delusioni e delle grandi speranze. In quel contesto conobbe il Beato Pier Giorgio Frassati come testimoniato dalla sorella Luciana che, nel 1999 incontrando a Torino i giovani di AC della nostra diocesi impegnati in un campo itinerante, ricordò come Pier Giorgio amava chiamare Zaccaria: “il buon Negroni”.

Tornato a casa, congedato e veterano, ancora giovanissimo ma con sulle spalle l’esperienza umana maturata in guerra, racconta in alcune note autobiografiche come nacque la propria “vocazione”:

Mi invitano ad un banchetto di “reduci”. Al brindisi, il mio Parroco dice: «…eccovi il presidente”». Applausi: eletto per acclamazione. - Ma…presidente di che? – Come, non lo sai?! Questo è il banchetto del Circolo Religione e Patria. – Ma io… non sono mai stato socio… (e intanto tra me pensavo: «vado a Messa, sì e no, a Pasqua e Natale…»).

Niente da fare: ero il presidente del Circolo Giovanile Cattolico, risorto dopo la guerra. La prima cosa fu, ovviamente, di andare a Messa tutte le domeniche e le altre feste comandate: dovevo pur dare l’esempio.

Quando si dice: gli scherzi della Divina Provvidenza…

Torna a Torino per gli studi di ingegneria iscrivendosi al circolo della FUCI Cesare Balbo, sempre in prima linea nella carità e nell’impegno civile, nel ’19 è uno dei promotori e dei fautori del Partito Popolare Italiano.

A questo periodo risale un altro episodio che racconta ancora della sua vocazione, viene raccontato nella biografia del Beato Pier Giorgio Frassati che dice:

«eravamo in visita ai poveri; io e lui soli, per il solito giro. Si parlava del nostro avvenire. Pier Giorgio mi fa: - Che farai tu laggiù a Marino adesso che avrai preso la laurea? – Tutto…meno che l’ingegnere!»

Intendeva naturalmente, in maniera semplice ma lapidaria, che i doveri della vocazione non avrebbero soppresso quelli professionali, ma sarebbero stati sempre messi al primo posto.

Così laureato è di nuovo a Marino, dalla quale era partito come cristiano “mediocre” e alla quale ritorna desideroso di vivere in maniera piena ed autentica la propria vocazione di cristiano. Decisivo l’incontro con l’Abate di Marino Mons. Grassi fonda nel 1925 un istituto secolare, dei laici consacrati chiamato i “Discepoli di Gesù”.

In questo periodo è fondamentale per l’Azione Cattolica e per l’Italia il suo contributo, crea infatti la Sezione Aspiranti della Gioventù Cattolica che prima non esisteva e approfittando che i “Discepoli di Gesù” avessero impiantato a Marino una tipografia, crea “L’Aspirante”, che ha cominciato a girare per tutta Italia.

Porta la sua impronta anche la nostra cara AVE, Anonima Veritas Editrice, fatto così raccontato da Luigi Gedda:

 (…) la fondazione dell’AVE non è partita dalla presidenza Gedda, ma Gedda l’ha trovata. È una fondazione di Zaccaria Negroni, il quale ha intuito questa necessità e le ha dato questo nome (…) Negroni si proponeva con questa casa editrice – che doveva essere al servizio non solo della sezione Aspiranti, ma di tutto il mondo cattolico (…) per portare l’omaggio della verità attraverso i libri di una casa editrice. In particolare va menzionato il famosissimo fumetto de “Il Vittorioso”.

 All’inizio del ’44, in seguito allo sbarco di Anzio, si ritrova, “apostolo civico” a capo del proprio comune (Marino) con la popolazione che aveva dovuto abbandonare le case bombardate ed era bisognoso di tutto.

Il giorno stesso della liberazione di Roma (4 giugno del 1944), il rappresentante del Governo Militare Alleato lo nomina sindaco di Marino avviando la sua vicenda politica.

Nel ’53 viene eletto al Senato della Repubblica e nel ’58 alla Camera dei Deputati per la Democrazia Cristiana, sempre con il distintivo degli Aspiranti appuntato al petto.

Nel ’56 è Presidente Nazionale dell’Associazione Cristiana Artigiani Italiani (A.C.A.I.), nel periodo del risorgimento dell’artigianato italiano.

Sindaco, Deputato e Senatore rimane sempre salendo nella continuazione di sé stesso uomo di Fede e di testimonianza riassunte nel motto degli Aspiranti, del suo motto “Preghiera, azione, sacrificio”.

È eletto presidente della giunta dell'Azione Cattolica della Diocesi di Albano nel 1949, incarico che fu riconfermato sei volte, fino al 1976, traghettando l’Associazione alla sua nuova conformazione derivante dal nuovo Statuto del 1969 che ha determinato la fine del collateralismo e l’affermarsi della cosiddetta “scelta religiosa” di Vittorio Bachelet.

Davvero un uomo consapevole di una “laicità” che va vissuta immergendosi in una realtà umana e sentendosene cordialmente partecipe e responsabile, di una laicità che significa anche accettare che l’assoluto dei valori che la Chiesa annuncia e professa si incontri con la relatività dell’esperienza umana che non li può includere in maniera perfetta e completa, e dunque richiede la fatica della mediazione, il coraggio della libertà e del rischio, la capacità di riconoscere l’importanza delle opzioni concrete.

Tra pochi giorni sarà l’8 dicembre, una solennità dell’Immacolata Concezione “speciale” nella quale si intersecheranno vari frammenti di storia, passata e presente.

Avrà inizio il Giubileo della Misericordia con l’apertura della Porta Santa in San Pietro con il qual il Papa pone al centro dell’attenzione il Dio misericordioso che invita tutti a tornare da Lui. L’incontro con Lui ispira la virtù della misericordia.

Ricorrerà anche il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965, che acquista per questo un significato particolare spingendo la Chiesa a continuare l’opera iniziata con il Vaticano II.

Una storia nella quale l’Azione Cattolica di Albano, da poco entrata nel suo 140° anno desidera proiettarsi pienamente, perché è una storia “artigianale”, che abbiamo costruito, costruiamo e desideriamo continuare a costruire con le nostre mani, con le nostre impegno e con le nostre vite con le nostre gioie e speranze, dolori ed affanni.

Un 8 dicembre nel quale come la vita di Zaccaria Negroni testimonia in maniera esemplare, rinnoviamo il nostro “Sì” all’Azione Cattolica nella nostra Chiesa Albano con la festa dell’adesione, ognuno nella propria comunità, rinnovando anche il desiderio di esserne “Sale, luce e profumo”.

Seguendo l’intenzione del Papa e facendo sempre più nostro uno stile misericordioso, sulla strada del Concilio, illuminati dalla testimonianza di Zaccaria, rinnoviamo davvero il nostro “Sì”.

 

Maria regina della Chiesa ci aiuti e ci custodisca in questo proposito.

 

 

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Per approfondire la figura di Zaccaria Negroni:

 

Amati Paolo. “Zaccaria Negroni, impegno nel sociale di un credente” <www.zaccarianegroni.it>

Alessandro Valerio. “Zaccaria Negroni: L’ingegner sorriso.” Graffiti n.3, 2000 <http://goo.gl/cwCG4n>