“Impegnamoci, dunque, nel cercare di frequentare il futuro e di fare uscire da questo Sinodo non solo un documento, che generalmente viene letto da pochi e criticato da molti, ma soprattutto propositi pastorali concreti in grado di realizzare il Sinodo stesso ossia quello di far germogliare i sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, resuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro e creare un immaginario collettivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani e ispiri ai giovani, a tutti i giovani nessuno escluso, la visione di un futuro ricolmo della gioia del Vangelo”
Con queste parole, il 3 ottobre 2018, Papa Francesco ha concluso il suo intervento alla cerimonia di apertura del Sinodo dei Vescovi sui giovani, la fede ed il discernimento vocazionale. Parole che incoraggiano ad un impegno. Impegno raccolto dal gruppo giovani di Azione Cattolica della vicaria di Albano. Nella stessa settimana in cui Papa Francesco sarà a Loreto, lunedì 25 marzo, per firmare la nuova esortazione post-sinodale in forma di Lettera ai Giovani, le cui parole iniziali del testo in spagnolo sono “Vive Cristo, esperanza nuestra”, prenderà il via il percorso sul Sinodo organizzato dal gruppo giovani di AC e promosso dalla Vicaria di Albano. 
Il percorso “Al passo con il Sinodo, insieme si va lontano!” è composto da cinque tappe, la prima è venerdì 29 marzo 2019 alle ore 21.00, presso la parrocchia del Cuore Immacolato della Vergine Maria di Albano Laziale. L’obiettivo è proprio quello di sposare lo stile e i propositi sinodali in un cammino che “deve essere un esercizio di dialogo” e che “è un esercizio ecclesiale di discernimento”, come ha sottolineato Papa Francesco in apertura dei lavori. Un obiettivo, quindi, ed un metodo al tempo stesso di dialogo fecondo ed impegno concreto.
I destinatari degli incontri: tutti coloro che si sentono interpellati da questo processo della e nella Chiesa (dai 18 anni in su). Giovani e adulti, insieme, per riflettere, confrontarsi, dialogare, impegnarsi e camminare fianco a fianco. Invitati a “parlare con coraggio e parresia, cioè integrando libertà, verità e carità”, senza dimenticare che “al coraggio di parlare deve corrispondere l’umiltà di ascoltare”. Una bella sfida: viviamola insieme.